03/03/2013
Che la nostra community fosse trasversale lo sapevamo. Non ci aspettavamo però che tra gli Uomini contro la violenza sulle donne ci fosse anche un... mago.
Espressione "a effetto" ma inesatta. In realtà Mariano Tomatis si descrive così: "Scrivo e mi occupo professionalmente di illusionismo.
Poiché sono molto sensibile al sottotesto narrativo delle
illusioni teatrali, a lungo ho meditato di portarlo alla luce
per denunciarne il profondo sessismo."
E infatti ha realizzato il documentario "Donne a metà ". A metà in senso letterale: l'oggetto è proprio il classico numero della donna segata in due, che tutti conosciamo e diamo ormai per scontato, è l'occasione per una riflessione inedita, sorprendente e molto stimolante sul legame tra l'immaginario collettivo contemporaneo (che nasce col cinema all'alba del XX secolo) e il suo legame con il sessismo concreto della nostra società . Un excursus colto e documentato tra passato e presente, tra cultura pop e riflessioni sul genere, in cui lo spettacolo ilusionistico dispiega tutta la sua capacità di diventare metafora, una chiave d'accesso al mondo dell'inconscio... fatevi stupire, vedetelo e fatelo vedere. Per saperne di più potete andare sul sito di Mariano Tomatis.
Grazie e complimenti! Analisi molto intelligente e raffinata del potere della mediocrità che come la "banalità del male", continua ad essere vissuta come innocua e ad essere applaudita nei secoli dei secoli. La mediocrità di questi uomini bambini alla ricerca di una presunta potenza a discapito della propria umanità . La violenza come mezzo e la donna come oggetto-vittima. E' sempre più facile ridere ed applaudire che pensare e riflettere. Ma lavori come questo valgono più di mille parole o convegni. Bravo davvero!
Grazie Mariano, finalmente! É bello sentire cosà forte la voce di un uomo contro la violenza sulle donne. Concordo in pieno con te: il messaggio del mondo dello spettacolo deve adeguarsi all'evoluzione sociale e culturale della donna. Non dobbiamo piú essere rappresentate come strumenti dell'uomo, e in questo senso applaudo all'ultima scena di Marlene Dietrich!
lascia un commento