10/02/2015
un uomo (e una donna) può farsi vedere come vuole, ma poi che c'entra la virilità ? Anche una donna può credere di avere le risposte giuste come può crederlo un uomo
E' tipico dei luoghi comuni sulla virilità avere sempre le risposte giuste, e pretendere di trovarle ovunque, anche in un post di noino.org. Non è considerato da uomini sentire la frustrazione, vivere nel dubbio, dimostrare sospetto nei confronti di se stessi, farsi vedere turbati, scossi, autocritici. Finalmente si leggono sempre più spesso, qui soprattutto, le domande più scomode, che spero rimangano sempre aperte per farci lavorare sopra più uomini possibile.
e siccome è stato citato il tango mi piace citare questa frase del grande ballerino di tango Miguel Angel Zotto: "Il tango non è maschio, è coppia: cinquanta per cento uomo e cinquanta donna, anche se il passo più importante, l'"otto", che è come il cuore del tango, lo fa la donna. Nessuna danza popolare raggiunge lo stesso livello di comunicazione tra i corpi: emozione, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione. Un circolo virtuoso che consente poi l'improvvisazione." comunicazione tra i corpi, energia, respirazione, abbraccio, palpitazione..io l'amore lo immagino così
che la violenza sia propria dell'eterosessualità e che invece i rapporti omosessuali siano immuni da gelosia ossessiva o possesso violento mi sembra un errore. I gay non sono nè migliori nè peggiori degli etero, solo che essendo gli etero numericamente di più è abbastanza ovvio che la maggioranza de casi di violenza di cui sappiamo riguardino coppie etero. Sinceramente io credo nell'amore e anche nel romanticismo nonostante i lati oscuri (che ci sono in tutte le cose), credo nella passione amorosa e nella fiducia reciproca che sono alla base del'amore etero e non solo etero. Quindi no, l'oppressione, la violenza non sono strutturali all'amore: chi ti opprime non ti ama. e per favore siamo nel 2015: l'amore, il sentimento d'amore non sta nei baci Perugina o nei fiori (se volete regalarveli fatelo non è un problema, se vuoi dare un mazzo di rose alla tua lei non sei un pericoloso maschilista sei solo poco originale, se il mazzo di rose glielo dai dopo averla picchiata sei uno stronzo oltre che un pericoloso maschilista ) o in formalità come chi paga il conto o altro (per me è cortesia che paghi la persona che ha invitato, ma regolatevi come volete), oggi come oggi lei può tranquillamente prendere l'iniziativa nel sesso se vuole (e per un timido come me è pure meglio) ma può anche prenderla lui, c'è a chi piace..non mi starei a formalizzare nè in un senso nè in un altro. La società e la cultura ci stanno perchè noi siamo animali sociali e culturali e d è all'interno di questo che agiamo la nostra libertà , ma la nostra libertà e i nostri sentimenti restano genuini. e adesso fatemi dire una banalità romantica: quando due si amano (uomo e donna, donna e donna, uomo e uomo) non aspettano un unico giorno all'anno per dimostrarselo
Comportarsi come "un vero uomo" mi pare sia faticoso e irrazionale. In primo luogo significa subire gli stereotipi sociali, in pratica è come essere ridotti in schiavitù inconsapevolmente. Significa essere incoerenti: un vero "macho" non dovrebbe essere coraggioso? C'è atto più eroico di essere liberi da modelli imposti? Penso che sentirsi obbligati di urlare al mondo: "sono forte!" sia una zavorra, un atto misero; alla lunga è sicuramente un motivo di frustrazione profonda nonchè un meccanismo propulsore di disagio: una reazione a catena che invade, in modo probabilmente diverso, sia gli aspetti pubblici della vita sociale, che la riservatezza della realtà domestica.
Tuttavia il tema della violenza nel rapporto eterosessuale è un tema enorme e rivoltante, e, per ovvie ragioni, esso non si pone nel rapporto omosessuale, che è invece un rapporto alla pari. Un gruppo sociale che, in modo più o meno esplicito, contempli la violenza nel rapporto di coppia è da ritenersi, per lo meno, poco evoluto. Sarebbe bello dire che non tutti gli individui di sesso maschile valutano la violenza come parametro nascosto nello sfondo della storia d'amore, e ritengo invece amaramente corretto dire che ci sono soggetti, che, a prescindere dal sesso di appartenenza, valutano la violenza uno strumento funzionale e produttivo. La responsabilità di un approccio cosi' insano andrebbe distribuito in parti uguali a tutti coloro i quali lo accettano come giusto e in parti decisamente disuguali fra chi lo subisce crudelmente, senza aver la possibilità di sottrarsi al sopruso, e chi lo accetta per comodità e/o pigrizia "culturale". Diversamente problematico è il tema dei ruoli sociali legati al sesso di appartenenza, fonte di altre violenze, meno manifeste, ma intensamente subite sotto forma di pesantissime limitazioni della propria identità per aderire ad un stereotipo social-sessuale profondamente condizionante. Buon San Valentino...
La premessa della riflessione non è coerente col tema della stessa.
inquietante sicuramente.... se si pensa alla donna che riceve il bacio perugina accompagnato da una rosa rossa e, per una serata, fa finta (o spera) che la violenza del proprio partner sia cosa superata... vero anche che la violenza maschile cambia aspetto secondo il ceto sociale e il livello culturale della famiglia (a volte subdolo, altre vigliacco e minaccioso, che impone il silenzio per una facciata felice) esiste anche una contro-violenza all'interno della coppia: il maschio che subisce una violenza silenziosa e piena di sensi di colpa e di inadeguatezza, da parte della sua donna, che non è altro che frutto della sua violenza.
bel post: interesante e inquietante. certo mi piace difendere la mia ragazza, proteggerla, mi fa sentire "maschio" ma picchiarla sarebbe una cosa diversa. effettivamente era sempre mio padre che urlava a mia madre e mai il contrario, l'eterosessualità però è cambiata molto nel tempo, no?
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