Quarantacinque insegnanti con il progetto NoiNo.org.

di redazione di NoiNo.org

Quarantacinque insegnanti con il progetto NoiNo.org.

Il resoconto del ciclo di incontri sull'educazione alle differenze dedicati al personale docente delle scuole secondarie di Bologna. Oltre al coinvolgimento diretto delle ragazze e dei ragazzi adolescenti, il progetto NoiNo.org si rivolge anche alla comunità educante, cioè a tutte le figure di riferimento per la formazione dei giovanissimi. A cominciare dalle docenti e dai docenti.

Il ciclo 2023-2025 di NoiNo.org comprende per questo anche una serie di incontri formativi per insegnanti in cinque scuole secondarie del territorio bolognese. A oggi, le attiviste e gli attivisti della rete Attraverso lo Specchio hanno concluso gli incontri in tre istituti: l'IC Vado Monzuno, l'IPSAS Aldrovandi Rubbiani e l'IIS Arrigo Serpieri. Entro l'anno scolastico in corso verranno realizzati gli incontri con il personale docente del Cefal (Istruzione e formazione professionale) e dell'IIS Belluzzi Fioravanti.

Prima di tutto sottolineiamo che, malgrado la scuola sia un ambiente professionale a prevalenza femminile, una quota maschile non trascurabile ha partecipato al progetto NoiNo.org. La partecipazione agli incontri formativi è una scelta del tutto personale, slegata dal sistema degli aggiornamenti professionali e dei crediti formativi. Chi partecipa è quindi una persona mediamente già sensibile alle tematiche della prevenzione della violenza di genere e al contrasto agli stereotipi, interessata metterle in relazione con l'esperienza educativa. E non solo come "prof".

"Durante la prima fase degli incontri, abbiamo condiviso le nostre esperienze e riflessioni di docenti, ma anche di ex studenti o di genitori - riporta Matteo Vescovi, docente di italiano e storia al Serpieri, l'Istituto Tecnico agrario di Bologna - Esperienze come queste hanno anche la funzione di aiutarci ad uscire da una concezione ristretta del ruolo di insegnante, ad avere meno filtri per avvicinarci agli studenti come persone e cogliere i loro messaggi."

L'approccio non frontale tipico della metodologia della rete Attraverso lo Specchio, applicata dalle formatrici e dai formatori nei laboratori con le ragazze e i ragazzi, è funzionale anche negli incontri con il personale docente. I metodi vanno dal creare nuvole di parole chiave all'uso del disegno, fino a pratiche più vicine all'espressione teatrale.

Da queste esperienze a volte emergono i preconcetti che poi, nella realtà scolastica, possono diventare un vero e proprio comportamento discriminatorio. Per Alice Biagi, coordinatrice di Cassero Scuola e Formazione che partecipa alla rete Attraverso lo Specchio, questo è un punto delicato ma fondamentale: "Riconoscere che si sono introiettati alcuni elementi culturali del patriarcato non è facile, specie per persone tanto motivate da partecipare agli incontri del progetto NoiNo.org." Il percorso verso il cambiamento? "È lavorare su di sé."

"Abbiamo parlato molto del cosiddetto curriculum nascosto - conferma il professor Vescovi - tutti quei modi con cui inconsapevolmente cataloghiamo le persone applicando gli stereotipi di genere." Atteggiamenti che vale la pena di provare a smontare, non solo per una questione di principio.

Fulvia Lionetti, socia dell'associazione Armonie e conduttrice di vari laboratori educativi lo sottolinea con forza: "Le concezioni stereotipate continuano a essere diffuse e si riverberano nella vita reale delle ragazze e dei ragazzi, a cui troppo spesso vengono assegnate di default certe capacità e non altre, limitando le loro ambizioni. Il risultato è la frustrazione, la privazione di un futuro possibile."

La possibilità di un futuro libero da costrizioni e da oppressioni è proprio l'orizzonte verso cui si muove NoiNo.org.




Comunicazione: Studio Talpa | Comunicattive