27/11/2013
NoiNo.org a Bologna ha celebrato il 25 novembre forse nel modo migliore: guardando al futuro. Insieme agli studenti e alle studentesse dell'IsArt e dell'Aldrovandi-Rubbiani, è stata inaugurata la mostra dei lavori realizzati nel corso del progetto NoiNo.org Lab: locandine e video saranno esposti fino al 1° dicembre nella sede della Fondazione del Monte (via delle Donzelle 2, Bologna). Quando chiuderà la mostra pubblicheremo on line i lavori e li faremo girare in altre scuole. Ringraziamo per il loro impegno personale i docenti Sandro Natalini (Aldrovandi-Rubbiani) e Raffaella Troiero (IsArt) e le direzioni dei due istituti.
Come vedrete, molti lavori sono interessanti e ben fatti ma, al di là del loro valore, queste "campagne" sono il frutto di un percorso di consapevolezza: sui ruoli di genere, sui concetti di violenza nelle relazioni di intimità, su come questi vengano diffusi nella società dal sistema dei media.
Del metodo utilizzato dalle psicologhe della Casa delle Donne di Bologna, abbiamo già parlato. Ma come far immedesimare i ragazzi, che di solito percepiscono la "intimate violence" come "un problema per mature coppie sposate?" Insieme a Masha Romagnoli e Silvia Carboni, i ragazzi hanno letto e messo in scena delle ministorie, che rappresentano le situazioni tipiche in cui loro stessi si potrebbero trovare. Qualcuno le ha interpretate a modo suo, come vedete nel fumetto che pubblichiamo qui a fianco. Come previsto, la prima reazione di alcuni (ragazzi maschi) è stata di diffidenza: "A me di 'sta storia non me ne frega niente" e così via. Ma nel corso del laboratorio, gli stessi si sono fatti coinvolgere, magari mantenendo un atteggiamento provocatorio ("E se a me mi violenta una donna?") ma partecipe.
Con l'intervento di Gastone Cantarini di Studio Talpa ed Elisa Coco di Comunicattive, i laboratori sono entrati nel vivo. Non dimentichiamoci che le classi coinvolte in NoiNo.org Lab fanno parte di un Istituto d'Arte/Liceo Artistico e della sezione di Grafica di un Istituto Professionale. Il loro fine era produrre delle campagne che sfuggissero ai luoghi comuni della comunicazione sul fenomeno e che fossero progettate per il "target" dei loro coetanei. Come aiutare i ragazzi a raggiungere questi obiettivi? Ve lo racconteremo presto.
Nel frattempo, il percorso NoiNo.org Lab prosegue: in questi giorni parte l'attività dei "peer educator", ragazze e ragazzi che hanno preso parte ai laboratori e che si fanno "educatori verso i loro pari", gli altri studenti. Buon lavoro!