19/07/2013
Nicky Persico fino a poco tempo fa non sapeva di essere uno scrittore di noir: di mestiere fa l'avvocato, a Bari. E si occupa da tempo di stalking: un tema che lo tocca particolarmente, tanto che nel 2008 decide di aprire un gruppo Facebook per offrire consulenza, gratuita e anonima, alle vittime di questo reato. Il riscontro è molto forte, e oggi da quella esperienza volontaristica è nato un Forum gestito da un gruppo della CGIL barese, NienteCiFu, oggi gestito da un gruppo di professioniste e professionisti. E infine è nato un romanzo: "Spaghetti Paradiso", uscito prima grazie a un piccolo editore pugliese e da poco ripubblicato da Baldini Castoldi Dalai (qui il booktrailer con un brano del libro). Da sempre, il noir in tutte le sue sfumature, oltre che un genere narrativo è uno strumento per affrontare e divulgare i temi più duri, che riguardano la società, la politica, la morale collettiva. "Spaghetti paradiso" si inserisce pienamente in questa tradizione, naturalmente. Ma il fatto che il tema trattato sia lo stalking, che nasca da una esperienza vissuta in prima persona e che, ultimo ma non ultimo, l'autore sia un uomo ce lo ha reso subito particolarmente interessante. Infatti abbiamo chiesto un intervista a Nicky Persico, che pubblicheremo a breve.
Come ha scritto in una recensione Lara Cardella (proprio la scrittrice di "Volevo i pantaloni"!), il libro "prende spunto da una comparazione fra mafia e stalking, apparentemente due mondi lontanissimi, ma che hanno un comune denominatore: linvisibilità del nemico agli occhi di tutti tranne che a quelli della vittima che per affrancarsi deve superare le barriere anche del mondo che la circonda e che non è preparato a proteggerla." Il protagonista, Alessandro Flachi, fa il praticante in uno studio legale. Malgrado la sua inesperienza, si trova a difendere due vittime: da qui parte il plot del romanzo, di cui non vi anticipiamo nulla, tranne che il motivo del curioso titolo si chiarirà nel corso della storia. Grazie all'autore, però, vi possiamo dare un assaggio: un ritratto del "tipo umano" dell'abusatore/persecutore.
"Il narcisista perverso, poi, non sa cosa farsene, delle cose, della bellezza, dei rapporti: non ne sa godere. Gli interesseranno, semmai, solo in quanto mezzi per avvalersene contro loggetto della sua profonda invidia: laltro. E li userà, o glieli sottrarrà, al solo ed esclusivo fine di umiliarlo, annichilirlo.
Invidia, sì. Invidiano la vita, la vitalità. Perché li pongono di fronte al loro vuoto. E quindi, più chi incontrano è pieno di questi valori, di sentimenti, di rettitudine, e più saranno attratti dal desiderio di farne delle vittime. Tutto pur di non migliorare, o imparare. Tutto pur di non mettersi in discussione per farlo. Magari perché il loro stupido e infantile senso di superiorità glielo impedisce. Non si sentiranno, peraltro, mai responsabili di nulla, e per giungere ai loro fini potranno facilmente rinunciare alla propria dignità, per usare persino la leva della compassione: e come si può quindi pretendere che chi non è capace neanche di rispettare se stesso, possa rispettare gli altri?
Per finire: usano la menzogna con incredibile padronanza, ma di fatto ne sono patologicamente afflitti, giungendo anche a negare levidenza, e la loro anaffettività, inoltre, consentirà loro reazioni rapidissime, che disorienteranno linterlocutore che li smaschera."
(Tratto da "Spaghetti Paradiso" di Nicky Persico - Copyright Baldini & Castoldi 2013. Riproduzione riservata)