25/02/2014
Sta per arrivare la giornata dedicata ai diritti delle donne, e nei laboratori dell'I.P.S. Strocchi di Faenza fervono i preparativi. Il 7 marzo alle 12, nel Salone delle Bandiere di Piazza del Popolo, si inaugura la mostra NoiNo.org Lab - a scuola contro la violenza sulle donne. Gli elaborati degli studenti della sezione di grafica e comunicazione sono la conclusione del nuovo ciclo dell'iniziativa, realizzato in collaborazione con l'associazione SOS Donna di Faenza. Come già successo a Bologna, i ragazzi e le ragazze hanno realizzato le "loro" versioni della campagna NoiNo.org, per parlare ai loro coetanei di come riconoscere e prevenire la violenza di genere.
Con l'avvicinarsi dell'otto marzo ci arrivano, da parte di associazioni femminili, centri antiviolenza ed enti locali, molti inviti a partecipare a eventi e incontri pubblici. Il gruppo che segue questo blog e la pagina Facebook NoiNo.org è ristretto, quindi la maggior parte delle volte dobbiamo declinare. Ma siamo lieti di segnalare tutte le iniziative che possiamo in queste pagine, e giriamo l'invito a partecipare a tutti coloro che ci seguono.
Naturalmente ci sono anche molti uomini che ci (e si) chiedono cosa potrebbero fare in concreto. Il lavoro su noi stessi e sulla nostra cultura darà i suoi frutti nel tempo. Ma prima dell'8 marzo suggeriamo un piccolo gesto concreto: sostenere i centri antiviolenza per le donne vittime di abusi e i servizi di ascolto per uomini maltrattanti. Potete farlo partecipando alle iniziative organizzate dai centri stessi, o con una donazione. Un'alternativa alla solita mimosa, sicuramente apprezzata. Trovate l'elenco dei centri nei link qui a lato.
I centri antiviolenza sono realtà no profit a cui le istituzioni (dai tribunali, alle forze di polizia, ai servizi sociali) chiedono appoggio ormai regolarmente. Ma che non sempre possono contare su un sostegno pubblico continuativo. Alcune associazioni e cooperative sociali devono così dedicare molto tempo al fundraising, sottraendolo alla loro attività principale. Altre volte alcuni servizi devono essere ridotti o del tutto chiusi. Un minimo contributo, magari raccolto tra i colleghi, gli amici del calcetto o della piscina, come suggerisce Claudio del Gommone Rosa, non solo è utile, ma può anche essere l'occasione per mettere sul tavolo un argomento di cui si parla poco, tra uomini, e su cui c'è ancora troppa superficialità.
Per tornare al tema "avvicinamento": tutti i contatti che riceviamo ci sembrano il segno che la necessità di
coinvolgere gli uomini è molto sentita. Tanto che anche nel mondo
dell'attivismo femminile c'è addirittura chi parla esplicitamente di
"femminismo 4.0", un approccio appunto caratterizzato dalla
collaborazione tra uomini e donne, per superare insieme i limiti imposti
dai ruoli di genere troppo rigidi (limiti imposti sia ai maschi che
alle femmine, anche se ovviamente sono queste ultime a farne
maggiormente le spese).